L’elettrodomestico che consuma come 60 frigoriferi accesi contemporaneamente: ecco qual è

Quando si parla di consumi domestici, spesso si pensa subito a climatizzatori, lavatrici o televisori sempre in standby. Eppure c’è un elettrodomestico che li batte tutti, e di gran lunga. Non si trova in tutte le case, ma dove c’è si fa sentire: forno elettrico industriale. Non il classico forno da cucina, ma quello usato in ristoranti, panifici e mense.

Qual è l’elettrodomestico che consuma così tanto?

Questo tipo di forno è progettato per funzionare a temperature molto alte per tempi lunghi. Serve a cuocere grandi quantità di cibo in poco tempo, mantenendo una temperatura costante e uniforme. Il problema è che per farlo ha bisogno di tantissima energia. Tanto per dare un’idea, consuma quanto cinquanta frigoriferi accesi insieme. E non è un’esagerazione: i dati tecnici lo confermano.

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Chi lavora nella ristorazione lo sa bene. A fine mese la bolletta parla chiaro. Il forno industriale pesa tantissimo sul totale. Non solo per il consumo in sé, ma anche perché spesso viene lasciato acceso per ore, anche quando non strettamente necessario. Questo succede per abitudine, o per non doverlo riscaldare ogni volta da capo, visto che impiega parecchio tempo a raggiungere la temperatura.

Una delle difficoltà principali è proprio questa: la gestione poco flessibile. Spegnerlo e riaccenderlo non è pratico. Per questo spesso si tiene acceso anche in attesa. Ma è uno spreco notevole. Non tutti però conoscono alternative o tecniche per ridurre i consumi, e a volte manca anche la voglia di cambiare abitudini consolidate. E pure qualcosa si può fare.

Cosa fare per ridurre i consumi

Per esempio, chi ha cucine professionali può pensare di sostituire vecchi forni con modelli più recenti e meno energivori. Ce ne sono con sistemi di isolamento minori, che trattengono meglio il calore e né risalgono meno. Alcuni hanno anche controlli automatici per regolare l’uso dell’energia in base al tipo di cottura. Non fanno miracoli, ma una differenza nel tempo si nota.

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Un altro aspetto importante è la manutenzione. Un forno mantenuto consuma di più. Le resistenze si usurano le guarnizioni si rovinano, e il calore esce più facilmente. Anche solo pulire bene le superfici interne fa lavorare meglio il forno e abbassa i consumi. Può sembrare secondario, ma su larga scala incide. Basta farci un po’ di attenzione In più.

Poi c’è la questione del comportamento quotidiano. Molti cuochi professionisti hanno cominciato a cambiare alcune pratiche. Ad esempio, cuocere più cose insieme quando possibile, oppure usare il forno solo in certi momenti della giornata, organizzando meglio le preparazioni. Sono piccoli accorgimenti, ma messi insieme fanno risparmiare parecchio e questo si nota in bolletta.

Investimenti che rendono nel tempo

C’è anche chi ha installato pannelli solari per alimentare parte della cucina, riducendo così l’energia prelevata dalla rete. Ovviamente è un investimento, e non sempre si può fare, ma in certi casi si ripaga in pochi anni. Soprattutto dove l’attività è continua, come nei panifici o nei laboratori di pasticceria, conviene pensarci seriamente.

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Non si tratta solo di risparmiare in bolletta. C’è anche una questione ambientale. Un forno industriale acceso per ore ogni giorno produce emissioni indirette e notevoli, perché richiede energia elettrica che, in buona parte, ancora oggi viene da fonti non rinnovabili. Usando in modo più accorto e anche un modo per ridurre l’impatto complessivo sull’ambiente pubblico.

Alcune aziende, inoltre, stanno lavorando per rendere questi forni più efficienti. I modelli più nuovi, infatti, usano materiali innovativi e sistemi digitali per regolare meglio la temperatura, o ancora per evitare sprechi e per spegnersi da soli in assenza di utilizzo. Sono ancora costosi, ma stanno diventando o comunque presto diventeranno Lo standard.

Cambiamenti nelle normative

Anche le normative iniziano a spingere in questa direzione. In alcuni paesi sono già previste agevolazioni fiscali per chi sostituisce elettrodomestici ad alto consumo con altri più efficienti. E ci sono incentivi per chi installa impianti a energie rinnovabili nelle cucine professionali. Piccoli segnali di una direzione chiara: ridurre gli sprechi è diventata una priorità.

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È curioso pensare che un elettrodomestico così specifico abbia un peso tanto forte sul bilancio energetico. Ma in fondo, quando lo si guarda da vicino, non è poi così strano. Richiede calore elevato e continuo, funziona su grandi quantità di cibo, e spesso viene usato per molte ore al giorno. Sommando tutti questi elementi, il risultato è un consumo davvero imponente.

Il punto è che, anche se non si può fare a meno di questi strumenti in certi contesti, si può cercare di usarli con più attenzione. Senza grandi rivoluzioni. Basta una gestione più ragionata. Un po’ più di consapevolezza su quanto consuma un forno industriale può già cambiare qualcosa. E, alla fine, anche solo ridurre del 10% un consumo così alto e un bel passo avanti.

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